“Se il dolore è eccessivo e lo si affronta da soli, è distruttivo.

Se la persona è in relazione con gli altri e parla con loro, è un’esperienza di crescita.

Condividere e accettare il dolore come un’opportunità per crescere “.

 

-Luigi Cancrini-

 

 

 

La FIBROMIALGIA è una condizione che colpisce soprattutto le donne, riconosciuta come patologia reumatica dall’American College of Rheumatology (ACR) solo nel 1990, la fibromialgia (FM) rappresenta una patologia cronica non degenerativa caratterizzata da dolore diffuso in tutto il corpo.

Chi ne soffre percepisce gli stimoli del dolore anche al semplice contatto in più punti dell’apparato muscolo-scheletrico (tender points). Accanto al dolore eccessivo, si registrano anche astenia, debolezza cronica, disturbi cognitivi, dell’umore (depressione, distimia) intestinali e del sonno.

 

La patogenesi multifattoriale ha reso difficile arrivare a una cura risolutiva della malattia. Recenti linee guida suggeriscono un approccio multidisciplinare alla fibromialgia, combinando trattamenti farmacologici e non farmacologici (supplementazione, massoterapia, respirazione, psicoterapia, farmaci)

Nell'approccio multidisciplinare rientra la terapia nutrizionale che  come dimostrerebbero alcuni studi sistematici – si è rivelata particolarmente promettente nella gestione e nel miglioramento della sintomatologia della SF.

 

Ma perché nel trattamento della fibromialgia una dieta corretta è così importante? 

Fibromialgia e alimentazione sono strettamente connesse. In diversi pazienti affetti da questa patologia, infatti, è stato riscontrato uno squilibrio notevole dei componenti dietetici.

Deficit alimentari, spesso associate a condizioni di disbiosi intestinale, potrebbero svolgere quindi un ruolo critico nello sviluppo della FM.

Un intestino poco sano può incidere nella carenza di quegli elementi nutrizionali coinvolti nella sintomatologia della sindrome fibromialgica, creando un circolo vizioso potenzialmente pericoloso.

Dunque, la prima cosa da fare è aver cura del microbiota intestinale ripristinando la corretta composizione della flora batterica e proteggendo le mucose.


L’importanza dell’alimentazione per la fibromialgia si traduce quindi in un corretto stile alimentare che apporti tutti quei nutrienti essenziali al funzionamento dell’organismo e alla salute gastrointestinale evitando un approccio alimentare infiammatorio.

 

Qual è la dieta consigliata per la fibromialgia?


Molti pazienti arrivano in studio con delle richieste più o meno specifiche, eppure non esiste una unica e specifica dieta per la fibromialgia, il piano alimentare va valutato con il Nutrizionista "esperto" in grado di comprendere la linea nutrizionale adatta da seguire (a breve, medio e lungo termine) per supportare il paziente nella gestione della patologia e nel miglioramento della sua qualità di vita.



 

Dott.ssa Marianna Gagliardi

Biologa Nutrizionista